Nel vasto panorama internazionale degli ultimi quarant’anni, l’attività dell’Architetto Puri Purini si colloca in un segmento molto particolare.
La conoscenza delle lingue, ed uno spirito di viaggiatore, che lo ha sempre contraddistinto, lo ha portato a dialogare ed intervenire in varie parti del mondo. Partendo da una culla italiana della cultura e del sapere, e da una qualità della vita, che aleggia quotidianamente intorno a lui, approfondita con l’esperienza e con gli anni, ha ripercorso gli itinerari, che già molti architetti prima di lui avevano brillantemente compiuto.
Mi riferisco per esempio ai nipoti del Palladio, autori della Nouvelle Orleans, dove l’architettura si chiama: “This is an example of an Italianate architecture…” ed altri luoghi, chiamati coloniali, dove quella lezione di simbiosi con le architetture locali, hanno creato un’idea di “Fusion architecture”… (da e verso l’Italia). Quindi il senso del viaggio non è solo portare in altri luoghi il proprio bagaglio culturale, ma trarre da questi luoghi, spunti ed idee,… per raggiungere con i nuovi interlocutori, obbiettivi comuni.
Dalle prime esperienze come scenografo nel cinema di Rossellini, alla lunga collaborazione con gli architetti Gepy e Maurizio Mariani, fino alla creazione dei Vivai del Sud, attivando un nuovo modo di sentire l’integrazione tra gli spazi interni ed esterni, è approdato negli Stati Uniti, luogo privilegiato per applicare queste esperienze, visto che vi ha realizzato vari show-rooms: New York, Miami, e Los Angeles (Vivai del Sud, Casanova, Casa Bella, ecc.), e vari lavori di Interior Design
Poi, ha operato in Arabia Saudita nei palazzi dei Sultani; in vari paesi europei. Ha portato una Mostra di Leonardo da Vinci in India (a Nuova Delhi, Bombay), in Malesia, a Singapore… Realizzato l’ambasciata italiana a Stoccolma, in Svezia, ha lavorato con il CNR, allo studio di una Piramide in acciaio e cristallo, autosufficiente dal punto di vista energetico presentata alla Fiera del Levante a Bari nel 1988 e con varianti nel 1989, poi nel 1990 alla fiera di Milano…da qui è diventata un laboratorio scientifico italiano all’ombra dell’Everest. Ha partecipato ancora agli Expo di Lisbona (1998), e Hannover (2000) e poi progetti e interventi in varie città italiane.
Nel 1998 gli è stata affidata la ristrutturazione del palazzo della Farnesina, il Ministero degli Esteri italiano, per dare agli ospiti, un’immagine contemporanea del nostro paese. Quest’immagine è stata completata da una collezione d’arte moderna tra le più importanti in Italia, proseguita nei giardini e negli interni del Circolo del Ministero Affari Esteri.
Ecco, questa collezione d’arte, sta a dimostrare il valore del suo discorso, dove l’Architettura, l’Interior Design, e l’Arte si fondono, per ottenere un unico grande risultato,nel miglioramento della “qualità della vita”, che è in pratica il plus-valore dell’esistenza.
Nel 2001 è nata una mostra sui rapporti tra Italia e Russia in 800 anni di storia “da Giotto a Malevich” alle scuderie del Quirinale, ed ha realizzato ville nel nord Italia, sullo stretto di Messina e a Roma e ancora mostre a Napoli (2006) al Maschio Angioino, “La memoria del futuro” (2006) e alla GNAM di Roma per Gianfranco Notargiacomo (2010)
Riprova di una collaborazione ininterrotta con numerosi artisti fin dagli anni ’70: Festa, Angeli, Recalcati, D’Orazio, ed oggi tra gli altri: Sandro Sanna, Ines De Fontenla, Massimo Catalani, Sandro Chia.