Alle origini, rappresentazioni della vita animale: riproponendo i gesti ed i suoni della preda cacciata (sopravvivenza), se ne esorcizzava la ragione del sacrificio. Poi gli stessi animali, soggetti pittorici nei graffiti rupestri! (più profonde erano le caverne, più solide erano le radici che ne celebravano la bellezza e l’importanza di esistere.) Poi i Totem (“il padre” per Freud), con essi gli spazi della rappresentazione uniscono il cosmo con la terra, ed il drammaturgo–interprete diventa lo Sciamano: “Il Tramite”.
Dalle culture tribali e rituali, alle società più complesse, come quella Greco-ionica, centro della culla mediterranea, la rappresentazione si arricchisce di uno spazio scenico nuovo: nasce “Il Teatro moderno”!, che con varie innovazioni, arriverà a noi. Prima, legandosi ai piani inclinati di colli e monti della tortuosa morfologia greco-ionica. Un inno diretto ad un’armonia spazio-natura, retaggio delle sue primitive concezioni.
Il mito, la tragedia, la natura si fondono in un’unica ed irripetibile (ogni sera) emozione, perfetto pendolo tra il mondo degli Dei e degli Uomini.
Poi, con i Romani, da grandi urbanisti quali erano, il Teatro viene trasportato all’interno della città, qualche volta in veri e propri quartieri destinati allo spettacolo per farne definitivamente un “Edificio”.
Dei, Semidei, Uomini. La Storia si ripete anche intorno agli spazi delle rappresentazioni, ed oggi che il Teatro classico rappresenta per i contemporanei, una delle ultime porte pulsanti della comunicazione del passato, ci rendiamo conto che è più popolare che mai!
Questa Mostra, “Memoria del futuro” vuole essere una macchina del tempo che faccia risaltare nell’area del Mediterraneo le antiche autostrade del sapere e della comunicazione, i quesiti sulla natura profonda dell’essere, e le acrobazie dialettiche nell’eterna lotta fra il bene ed il male.
Domande alle quali ancora oggi non potremmo rispondere senza interrogarci profondamente sul nostro passato ed è oggi, con questo proiettarci verso il futuro, che si può far fare alla ricerca dei nostri archetipi, un salto di qualità.
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