La città del sole |
Un tentativo di ponte (abbraccio) tra le esplosive e dinamiche architetture degli Hopi, degli Zuni e dei loro antenati e discendenti, dove gli elementi naturali, fusi con una geometria al servizio dell'uomo, ci restituiscono oggi, una immagine simbolo di una civiltà scomparsa e insieme alle idee prodotte dalla "vecchia Europa", forniscono oltre alla tecnologia più avanzata, il desiderio di reinserire l'uomo in un discorso globale, che comprenda la creatività, la natura e tutto ciò che gli appartiene da sempre.
"Città del Sole" è anche legata all'Ecuador, e da qui la forza del simbolo, da questa linea immaginaria,la linea dell’equatore, che come in un teorema di geometria pura, divide la terra in due semisfere.
La linea dell'Equatore è anche una linea ideologica dove l'architettura come visione di se stessa, si divide simmetricamente in due , (come nella "Città del Sole") forse in quattro, in otto, ecc… producendo delle forme che esistono in funzione l'una dell'altra, facendo vivere simultaneamente episodi diversi, dove l'individualità che nasce dal modo di ognuno di condurre la propria vita, si armonizza e la linea dell'Equatore diventa una linea d'acqua che non separa ma rilega con la sua presenza.
Un lancio pubblicitario della linea dell'Equatore (a pochi chilometri da Quito).!
Questa linea d’acqua divide due grandi anfiteatri a gradoni,con affacci,habitat,terrazze e percorsi,distribuiti come negli antichi pueblos nel sud degli Stati Uniti.Comunque questa sua presenza è un fatto, e può diventare, il luogo ideale per un nuovo discorso latino-americano sulle culture pre-hispaniche, con l'inserimento nella "Città del Sole" di un museo d'arte pre-colombiana, di centri studi,laboratori di lavoro artigianale, tessuti, ceramiche, tintorie, e poi scuole,scuole di formazione, centri commerciali, spazi all'aperto e al coperto per mostre d'arte, cinema, spettacoli; nel centro della piazza, un grande sole (che può funzionare come accumulatore di energia solare, da restituire alla città sotto forme di energia per un totale di 5000 - 6000 abitanti). Dentro il sole, è inserito un grande auditorium per la musica. La piazza sarà coronata per quanto riguarda il piano terreno da piccoli ristoranti, ritrovi, bar, per un'animazione continua, in collegamento con i mercati coperti ed i laboratori artigiani.Ai due estremi della linea acqua-equatore,la piramide di cristallo, museo emergente,da una parte e dall’altra una piramide in negativo con la cuspide verso il basso a sottolineare con un bacino d’acqua ,la fonte della vita.Il tutto inteso come un centro di attrazione per Quito, e punto di riferimento turistico e culturale per uno studio attento della storia ecuadoriana e latino-americana.
"Città del Sole" vuole essere, una città-satellite di Quito,e potrebbe diventare uno dei suoi motori, collegata con una superstrada, corredata da ampi parcheggi sotterranei.La città realizzata con materiali semplici, del posto, come mattoni, intonaci, legno, ma dotata internamente di un'alta tecnologia di funzionamento che consenta una regia di coordinamento tra le varie attività,sarà strutturata con percorsi rapidi che permettono anche dalle abitazioni di raggiungere il terreno agricolo circostante, distribuito proporzionalmente in orti, campi seminati, giardini, spazi comuni, terreno libero.
Comprendere dunque oltre alla cultura (la piramide-museo di CRISTALLO) le attività di studio e quelle artigianali ed agricole.
Il grande bacino d'acqua negativo della piramide-museo, dovrebbe, nelle verifiche degli scienziati, diventare una batteria solare.
“Città del Sole”è il mio primo tentativo,di dare sostanza ed immagine a questi anni del peregrinare tra popoli ed abitudini,tra sussuri di favole cosmiche e lettini psicoanalitici mitteleuropei,a cavallo di “critiche della ragion pura”….e fino a Jung di porte non aperte ,ignoranza dell’oltre,e dell’altro…fino a Jung,ed alla scoperta del subconscio.
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