lunedì 23 maggio 2011

Gli Anni '70, I Vivai del Sud.

All’inizio degli anni settanta, girando gli "States" in "Greyhound", mi capitò in una libreria dell' università di Berkeley in California, il libro detto; "The Hole earth catalogue".
Leggendolo, mi resi conto di aver compiuto, attraverso l' architettura "spontanea", un viaggio nel tempo, in una società così complessa ed avanzata come quella americana, e, che, non avrei più dimenticato quelle sensazioni.
La collaborazione con Roberto Rossellini, grande regista del "neorealismo", divenuto negli anni '60, maestro di didattica televisiva con film storici come (La presa del potere di Luigi XVI, Socrate, Cosimo dei Medici etc), mi permise di capire attraverso la scenografia, l' ambigua precarietà del cinema.
Trucchi, specchi, false prospettive, architetture di un giorno.
Queste costruzioni effimere, che anche Leonardo da Vinci, nel passato aveva chiamato "Architettura da Festa", svilupparono in me quel desiderio di "impermanenza", quell' essere e non essere, sempre immerso in qualche viaggio.
Negli anni '70, con Maurizio Mariani, divenuti Architetti, iniziammo un lavoro di ricerca.
Nel bel mezzo del "Cratere mediterraneo", progettando giardini per i "Vivai del Sud",  entrammo nelle case, portandovi dentro l' esterno.
Passando, dalla luce, dalle ombre dei patii, , agli interni, sentivamo di procedere all' incontrario, ma ci sembrò più "giusto" e fu l' inizio di tante scoperte.
Con i "Vivai del Sud", divenuta una multinazionale del verde, si operava, con un occhio alla tradizione locale: le sedie pieghevoli dei cammellieri del deserto, le ombre delle serre siciliane, lo stile "Mc Intosh", i cestari romani.
Con l' altro, si corteggiava e si ribagnava nel Mediterraneo la tradizione americana dell' "House and Garden" i mobili Mc Guire, i "Winter gardens"…
E mentre la "canna d' India" in Italia diventava "design", scoprivamo che la "matrice" era unica: "la cultura europea emigrata in colonia, aveva scoperto le palme, e… reinventato l'eccelso, rischiando nei territori lontani, sperimentazioni ardite e seducenti…

1 commento:

  1. Seguo i vivai del sud dagli anni 70.ho visitato la sede storica alle terme di Caracalla ed è stata un emozione grandissima.i suoi progetti per i vivai del sud sono semplicemente straordinari fra gli altri la serie palma è fantastica.

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